La pratica “La Parola e il Gioco” è il risultato dell’incontro e della collaborazione tra la Dott.ssa Patrizia Rinelli,) logopedista (libero professionista in Taranto) e la Dott.ssa Maria Mutata Margherita (Psicologa-Psicoterapeuta, Psicoanalista, Psicomotricista, (libero professionista in San Giorgio Jonico TA), le quali, dal 1990, hanno iniziato a seguire insieme bambini con patologia autistica e disturbi pervasivi dello sviluppo.
Già in quell’anno hanno dato vita ad un gruppo di lavoro e ricerca sui temi della riabilitazione neuro-cognitivo-linguistica, della relazione e dello sviluppo dell’affettività nel bambino, con particolare riferimento alle problematiche del bambino autistico.
Questo gruppo di lavoro iniziale ha dato avvio ad alcuni luoghi di formazione e ricerca: Associazione don Lorenzo Milani – Volontariato per lo studio, la Ricerca e la Formazione di S. Giorgio Jonico TA (dal 1996 al 2003 ); Accademia platonica delle Arti di Padova-sede di S. Giorgio Jonico TA (dal 2000 al 2008); Cooperativa sociale dell’Accademia platonica delle Arti a r. l. di S. Giorgio Jonico TA (dal 2000 a tutt’oggi) Accademia platonica per lo Studio, la Ricerca e la Formazione di S. Giorgio Jonico TA, denominata dal 2017 “Paides” Scuola di Ricerca e Formazione (dal 2008 a tutt’oggi).
All’interno di tali luoghi di formazione le autrici si sono confrontate, e tutt’ora si confrontano, con specialisti ed operatori di differenti formazioni, avendo in mente l’importanza di costruire un punto di vista aperto a molte influenze (neuroscienze e neuropsicologia, psicoanalisi, sistemica, pedagogia, filosofia, etologia, psicomotricità, ecc.) che abbiano come comune denominatore il rispetto per la soggettività del bambino, per la sua globalità esistenziale e per i criteri evolutivi della sua crescita.
Nel suddetto contesto formativo e di ricerca, la pratica “La Parola e il Gioco” si è andata puntualizzando come una “pratica integrata”, in quanto coinvolge tutti i contesti naturali della vita del bambino, “multisistemica ad orientamento evolutivo” perché rispetta il modo globale in cui la totalità dei sistemi funzionali si attivano in un complesso movimento reciproco e perché segue le fasi evolutive dello sviluppo normale del bambino, come “una pratica fondata eticamente” in quanto concretizza il principio per cui qualunque bambino, indipendentemente dalla gravità e dal tipo di patologia, può progredire fino a pervenire ad una buona forma di “sé” solo se può essere l’attore del suo recupero.
Storia della pratica “La parola e il Gioco”
Posted by admin on Apr 18th, 2018 in autismo, infanzia, pratica multisistemica, problemi di linguaggio